Aperta in Sicilia, per la prima volta in Italia, la cattedra di Corno Naturale. Intervista ad Ermes Pecchinini, docente del corso

 

Aperta in Sicilia, per la prima volta in Italia, la cattedra di Corno Naturale. 

Intervista ad Ermes Pecchinini, docente del corso

Presso il conservatorio di Palermo, è stata aperta la cattedra di corno naturale, tale insegnamento, da tempo presente in tutte le principali accademie europee, consentirà agli studenti di approfondire la storia e la tecnica del nostro amato strumento e di ottenere il diploma in corno naturale.


Intervista di Roberta Goeta, attrice e ballerina, ad Ermes Pecchinini, musicista.

"RG Ciao Ermes, sono qui per fare due chiacchiere con te e forse, se non ho capito male,
abbiamo qualcosa da festeggiare!
EP Bene! Ottimo pretesto per provare a tenere alto il morale ed in questo periodo mi sa che
ne abbiamo bisogno. In concreto però, credo che tu ti riferisca al fatto che io abbia ottenuto
la cattedra di corno naturale in Conservatorio. E’ la prima volta che in Italia viene aperta
una cattedra di corno naturale e sarà al Conservatorio di Palermo.
RG Meraviglioso! Abbiamo lavorato spesso insieme, portando per vari teatri il nostro
progetto su Antonia Pozzi, tra musica e teatro, ho notato come tu cambiassi spesso tra un
corno moderno ed uno antico ma oggi vorrei proprio capire qualcosa di più in merito a
quest’ultimo.
EP Abbiamo lavorato spesso insieme e mi conosci, quindi sai bene che non amo parlare di
me stesso, è una cosa che mi mette sempre in imbarazzo e che non amo fare ma oggi
proverò a raccontare qualcosa sulla mia attività musicale dammi una mano a non annoiare
tutti quelli che ci leggeranno!
RG Innanzitutto spiegami meglio: la tua attività musicale si è svolta, negli ultimi 25 anni,
quasi totalmente nell’ambito della musica antica eseguita con strumenti originali, con questi
complessi tu esegui la musica sul corno naturale.
EP In sintesi è così anche se il termine corno naturale è molto vago e per certi versi
addirittura fuorviante. Sarebbe più esatto dire che eseguiamo questo repertorio, per quello
che mi riguarda, il repertorio del 700 e solo in piccola parte dell’inizio dell’800 con strumenti
originali dell’epoca, gli strumenti per cui quella musica è stata composta.
RG Quindi in verità hai vari e differenti strumenti per ogni periodo storico?
EP Esatto, ho vari strumenti storici, uno cui eseguo le musiche di inizio 700, un altro
strumento barocco più tardo ed uno strumento per il repertorio dell’800 oltre ad uno della
fine del 700. Ti dico subito però che non ho mai pensato sia una buona cosa dare così tanta
importanza allo strumento musicale.
RG E’ però molto importante per dare una voce, un timbro appropriato a queste musiche.
EP Si, certo, io però preferisco comunque porre l’accento sulla musica. L’idea è quella di
affrontare l’esecuzione e lo studio di ogni repertorio in modo più profondo, storicamente
informato e fino a dove è possibile, in modo filologico. In questo senso è preferibile usare
strumenti originali dell’epoca ma non solo il punto centrale della questione.

         (un estratto del concerto Brandeburghese 1 con il grande H.Baumann al corno naturale)

RG Quando è nata questa tua passione per la musica antica? E quando hai fatto la scelta di
dedicarti completamente ad essa?
EP Posso risponderti che, come spesso accade, nelle scelte importanti della nostra vita, è
avvenuto quasi per caso. Stavo suonando un’opera di Verdi in un ente lirico e vidi il bando di
selezione di un’orchestra barocca che cercava due cornisti. Mi confrontati brevemente con il
mio insegnante dell’epoca e decisi di provare. Mi feci prestare uno strumento ed andai
all’audizione, nonostante vi fossero cornisti molto più esperti di me, fui scelto. Iniziai così ed
ebbe la fortuna di frequentare subito molti musicisti e direttori di livello assoluto. In
particolare devo molto al M° Paul Dombrecht che mi offrì il posto di primo corno nel suo
complesso barocco a Bruxelles. Poche settimane dopo alloggiavo in Place Madou, nel
centro di Bruxelles, il mio primo programma prevedeva una Suite di Telemann per due corni
solisti ed il concerto Brandeburghese di JS Bach, nella stessa serata! Non sono sicuro di
poterlo rifare ancora oggi un programma così.

                                                             (Corno Barocco Hofmaster)

RG E’ da li che ha preso piede il tuo percorso?
EP Si, esatto. Qualche mese dopo feci un’audizione privata nell’altra grande orchestra
Belga, La Petite Bande del M° Kuijken. E’ stato durante una produzione di questa orchestra
che feci uno di quegli incontri che ti segnano l’esistenza. Conobbi il M° Suzuki. Hidemi
Suzuki, Hdm per gli amici, è uno dei più bravi violoncellisti viventi. All’epoca aveva una
attività concertistica a dir poco frenetica, viaggi e concerti di livello internazionale si
succedevano senza sosta ma aveva anche avuto da poco una figlioletta e fece una scelta
coraggiosissima. Decise di dare un forte ridimensionamento all’ attività concertistica e di
tornare a vivere a Tokyo per garantire alla bambina una maggior stabilità e maggiori
attenzioni. Voleva costituire una nuova orchestra di musica antica in Giappone e mi chiese di
prendere parte al progetto.
RG Quindi sei partito per il Giappone?
EP Ho preso parte ad oltre 50 produzioni in quel di Tokyo, da 19 anni , faccio su e giù e
conosco benissimo Tokyo, città che adoro.
RG Incredibile, mi stai dicendo che hai visitato 50 il Giappone?
EP In verità sono un po’ di più, considerando che ci sono tornato anche con altre orchestre.
E’ stata per me un’esperienza di vita fondamentale. Molto intensa anche se estenuante per
certi versi. Abbiamo inciso dal vivo tutte le 104 Sinfonie di Haydn e ci manca poco a
terminare quelle di Beethoven!
Rg E l’Italia, in tutto questo?
EP Le orchestre italiane sono arrivate dopo, ho collaborato con quasi tutte le principali
orchestre barocche italiane ma questo è successo in un secondo momento. Stessa cosa per
le varie orchestre francesi, per alcuni anni ho vissuto a Parigi.
RG C’è qualche concerto che ti è rimasto impresso nella memoria?
EP Beh, piu di uno, sicuramente eseguire il Concerto Brandeburghese al teatro Colon di
Buenos Aires è qualcosa che ti lascia il segno così come il solo della Messa in si minore di
Bach all’auditorium Nazionale della RAI. Potrei raccontarti di tanti altri concerti, tra L’Opera
di Parigi ed il festival di Salisburgo ma uno in particolare mi torna spesso in mente. E’ stato
un concerto eseguito nella chiesa della natività di Betlemme con l’amico e direttore Corrado
Rovaris. In concerto non era molto difficile dal punto di vista musicale anche se veniva
trasmesso in mondovisione. Dopo il concerto tutta l’orchestra era invitata per una cena
presso l’ambasciata Italiana ma io trovai una scusa banale e declinai l’invito. Mi ritrovai a
vagare di notte per le strade di Betlemme. In frac, un po’ come nella canzone di Modugno!
Non ricordo un’immagine precisa ma le sensazioni di quegli attimi.

                                                           (Corno Naturale Classico)

RG Oggi tutte queste esperienze saranno messe a disposizione delle nuove generazioni di
musicisti, grazie ai corsi che terrai regolarmente presso il conservatorio Scarlatti di
Palermo. Ho capito che non ami troppo parlare di te, conoscendoti so che non ami
frequentare i social media anzi no li usi proprio, quindi voglio porti una domanda diretta ed
un po’ difficile: consiglieresti ad un giovane di iniziare il tuo stesso percorso musicale, gli
consiglieresti di frequentare i tuoi corsi, di avvicinarsi alla musica antica?
EP Hai ragione, la domanda è molto difficile. E’ come chiedere all’oste se il proprio vino è
buono. Oggi poi viviamo tutti, chi più chi meno, in una realtà virtuale e molti tra noi amano
ostentare i propri successi, quelli veri e quelli presunti. Posso risponderti in questo modo: la
musica antica mi ha dato l’opportunità di vivere la professione del musicista in modo
inusuale e molto intenso. La professione del musicista, così interpretata, mi ha dato
l’opportunità di vivere in modo altrettanto intenso e fuori dagli schemi. Giovane o meno che
tu sia, se puoi, non lasciarti scappare nessuna possibilità di realizzare questo potenziale.
RG Mentre riflettevo sulle tue parole mi è venuto in mente un modo di chiudere e firmare
questa breve intervista, posso proportelo? Sorrido perché è al quanto irriverente.
EP Sentiamo.
RG Memorie di un musicista errante!
EP beh… hai portato qualcosa per brindare?"

(Estratto dalla 7 Sinfonia di Beethoven, ai corni naturali: Ermes Pecchinini e Dimer Maccaferri 
live a Tokyo)

(M° Ermes Pecchinini)

Dopo questa interessante lettura, French Horn Magazine ringrazia i due protagonisti di questa intervista.
Per i giovani e anche non giovani cornisti che volessero intraprendere lo studio del corno naturale possono informarsi presso il Conservatorio Scarlatti di Palermo o contattare direttamente il prof. Pecchinini per saperne di più su come cominciare un percorso così bello e affascinante.

(Haydn Sinfonia in Fa - Finale - ai corni naturali Ermes Pecchinini e Dimer Maccaferri)

(Gli strumenti fotografati nel presente articolo sono di proprietà del M°Pecchinini)




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