UN GIOVANE CORNISTA VOLATO IN CIELO: GIOVANBATTISTA CUTOLO, le testimonianze di chi lo ha conosciuto

 

UN GIOVANE CORNISTA VOLATO IN CIELO


GIOVANBATTISTA CUTOLO
Le testimonianze di chi lo ha conosciuto


Di solito in questo sito si trattano argomenti belli, interessanti, interviste a grandi cornisti, ecc...ma purtroppo stavolta non sarà così...tratteremo un argomento che ha sconvolto il nostro Paese ma in particolare il mondo cornistico. Quando queste vicende toccano il tuo contesto fanno ancora più male. Si tratta della prematura scomparsa di un giovane cornista di 24 anni, Giovanbattista Cutolo di Napoli, studente promettente che suonava con l'Orchestra Scarlatti Young e collaborava con diverse realtà. Stava costruendo il suo futuro con sacrificio, lavorava per mantenersi gli studi, un ragazzo esemplare.

Lo scorso 31 agosto Giovanbattista è stato barbaramente assassinato da un sedicenne che aveva con se una pistola...quella pistola maledetta lo ha colpito mortalmente, per cosa? Futili motivi....una gang di ragazzi, piccoli delinquenti (a Napoli le chiamano "Paranzelle") che provocavano lui e la sua comitiva, il tutto sfociato in una rissa finita male....in questo video la bellissima riflessione di Roberto Saviano:


E' normale che possano succedere queste cose? E' possibile che un minorenne vada in giro armato? E' da giorni che tutti noi cerchiamo una risposta...purtroppo queste cose ci sono sempre state, ma ti fanno riflettere di più quando sono più vicine a te. Cosa può fare lo Stato? Cosa può fare la Scuola? TANTO.....ma sopratutto...cosa si può fare con certi genitori? Ci vorrebbe un percorso educativo soprattutto per le famiglie che vivono queste realtà. Ho letto post su Facebook in cui si fa riferimento ai giovani del Sud, in cui si scriveva che è normale che queste cose succedono al sud...ma in realtà non è così...in tutto il mondo ormai si vede una società strana...ragazzi che non hanno un obiettivo da perseguire, non hanno ideali. Mi trovavo negli Usa quando è successo questo orribile fatto...e proprio lì, raccontando cosa era successo ai miei amici americani, mi è stato detto che anche negli States sono all'ordine del giorno questi fatti...anche Milano sta avendo molti problemi con i giovani...la famosa "Maranza milanese" che provoca risse giornaliere senza motivo. Vogliamo parlare di questi ragazzi che adesso sono "Influencer" sui social? Molti di loro provocano incidenti mortali con queste "challenge" istigando persino molti giovani al suicidio. Ormai la definizione "tutto il mondo è paese" è diventata una certezza assoluta. Basta con questi vecchi stereotipi...il mondo si divide semplicemente in brave e cattive persone. 

Bisogna trovare una soluzione, cambiare rotta, cambiare il modo di educare, dare un freno ai social, lavorare di più nelle zone più a rischio, mostrare la bellezza ai giovani. Le Istituzioni devono prendersi più responsabilità...ma prima di tutto i GENITORI devono fare il loro lavoro.

Giovanbattista aveva un futuro radioso davanti a se...non si può morire così nel 2023! Non è accettabile.

Con questo articolo vorremmo ricordare Giovanbattista Cutolo con le testimonianze delle persone che lo hanno conosciuto.



Cominciamo da Luca Martingano che è stato suo insegnante e amico, cliccando in questo link potrete vedere questo emozionante video in cui studiavano e giocavano insieme: CLICCA QUI

Lo stesso brano lo ha eseguito ai suoi funerali...davvero toccante:

"Gio gió era un figlio della città oltre che mio. Dotato di orecchio fine (assoluto), istinto musicale raro …polistrumentista ed arrangiatore dall’ età di 8 anni .. in chiesa è stata eseguita una cantata di Bach arrangiata per quintetto classico da lui all’età di 15anni. Raro raro …. Inoltre dotato di un’ empatia assoluta, senza fare troppa retorica: aveva il dono di migliorarti la giornata “


Adesso è la volta di Angelo Agostini, insegnante di corno al Conservatorio di Napoli:

"Giovanni, cosi lo chiamavamo in classe, è stato mio allievo al Conservatorio di Musica “San Pietro a Majella” di Napoli. Era un ragazzo talentuoso, innamoratissimo del corno, un ragazzo speciale, gioioso, disponibile con tutti. Aveva con me un ottimo rapporto, spesso dopo le lezioni andavamo a mangiare qualcosa insieme, facevamo lunghe chiacchierate, parlavamo di programmi futuri, dei suoi progetti, delle sue ambizioni. Spesso mi chiamava per chiedere consigli e sebbene giovanissimo ed ancora studente aveva già intrapreso la carriera professionistica. Quando era costretto a saltare una lezione, mi faceva una videochiamata e facevamo lezione a distanza perché non voleva rinunciare all’incontro settimanale con me. Questo mi riempiva di gioia perché sentivo la stima che aveva nei miei confronti e che ha manifestato sempre, fino a pochissimi giorni dalla tragedia quando mi ha telefonato per sapere quando ci saremmo incontrati in Conservatorio a Napoli. Ci saremmo dovuti vedere lunedì 4 settembre...Ho invitato Giovanni più volte a partecipare all’incontro Internazionale di Cornisti “Guelfo Nalli” a Supino (FR), di cui sono direttore artistico, e in quelle occasioni aveva conosciuto i cornisti delle più importanti orchestre italiane e straniere e da tutti aveva sempre ricevuto lodevoli apprezzamenti. La notizia della sua morte per mano omicida mi ha sconvolto e addolorato. È un grave lutto per me ma anche per tutta la comunità artistica napoletana e nazionale, come testimoniato dai numerosi omaggi rivolti alla sua memoria. Manifestazioni di cordoglio sono pervenute da enti lirici e sinfonici italiani ma anche dalla Germania, dalla Repubblica Ceca e dalla Colombia da cornisti e direttori d’orchestra che hanno conosciuto Giovanni a Supino. Giovanni ci ha lasciato fisicamente ma sarà sempre presente nei nostri cuori e nei nostri pensieri quando torneremo a fare attività con la nostra orchestra in Conservatorio.

Sarà come sempre seduto al mio fianco!

Ciao Giovanni"


Paolo Reda, suo amico e collega:

"Ti ho visto la prima volta molti anni fa: eri un ragazzino incuriosito dal corno.

Il tempo è scorso veloce, sono passati anni e sei riuscito a rendere quell’interesse una professione.

Due anni fa ci siamo ritrovati e ho scoperto in te un cornista preparato e dal cuore grande. Conoscevi molto bene la musica e sapevi ascoltarla come sapevi ascoltare le persone.

Sei venuto diverse volte a Sanremo ed ogni volta sei riuscito a perdere il solito treno delle 5.08 per ritornare a Napoli. Era, forse, anche colpa mia, perché restavamo a parlare fino alle 4 e chiacchieravamo di musica, di cose belle, di amici in comune.

La mattina, puntualmente, mi chiamavi: “Paolone, buongiorno, ho perso il treno. In fondo non è un gran male, posso stare un altro giorno con te”.

Scendono le lacrime a ripensarci, perché dietro lo studio e dentro un suono, c’era quest’anima bella che gioiva della compagnia degli amici, dei musicisti, dei maestri.

Grazie di tutto Giò.

Ti porto nel cuore, custodendo i sorrisi che abbiamo condiviso. 

Ti voglio bene."


Mattia Cantali, studente cornista che ha suonato con lui:

"Ho conosciuto Giovanni qualche mese fa in occasione di due produzioni con l'Orchestra Filarmonica della Calabria, una a Catanzaro, l'altra a Fiuggi. Lui era seduto a secondo corno, io a terzo. Abbiamo suonato un galá di arie d'opera, sinfonie ed intermezzi.

Come tradizione, i cornisti non taciamo mai durante le prove per cui le ore passate insieme sono state cadenzate di un fitto dialogare naturalmente di corni, bocchini, maestri, concerti, diplomi. Mi fece i complimenti per come suonavo, io naturalmente ricambiai. La sua presenza come il suo chiedere non era mai a doppio interesse: era sincera, di una curiosità pulita, quella di coloro i quali hanno piacere a stare con te e non ti si oppongono come rivali. Finite le produzioni, la seconda delle quali a Fiuggi, ricordo che nei camerini mi salutó calorosamente, come solo un napoletano sa fare augurandoci di rivederci quanto prima. 

Il mio non è il ricordo di un amico o di un parente, sono solo uno dei tanti che lo ha incrociato nel suo breve cammino di vita. Tuttavia in questo incrocio non mi è mancato cogliere l'essenza dell'animo di questo collega: un ragazzo semplice, un lavoratore zelante, un cornista appassionato"

Caro "Gio giò"... così ti chiamavano i tuoi amici, vogliamo ricordarti così...con questo sorriso:


Sarai sempre nei cuori di tutti noi cornisti...e le nostre commemorazioni non si fermeranno qui...questa è una promessa...intanto tu, quando vorrai da lassù, fai uno "squillo" e noi saremo pronti.

Un caro abbraccio alla famiglia da parte mia e di tutto il mondo cornistico.

French Horn Magazine

Angelo Bonaccorso

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